Mamma ho scritto un post! (ed a Roma è nevicato…)


“Qualche anno fa volevo aprire un blog… “

…già, proprio un blog tutto mio, con gli articoli,  i commenti, i link e tutto quello che serve per fare un bel blog. Ho comprato un libro, ho fatto ricerche approfondite su internet, ho scaricato software, ho fatto tutti i test e… niente! Non sapevo cosa scrivere ed alla fine ho lasciato perdere.

Le speranze le ho perse definitivamente quando, durante un “brain stroming” con me stesso, ad un’ora della notte che non ricordo, su un foglio di carta ho buttato giù la seguente lista di argomenti interessanti:

  • Poesia
  • Musica
  • Ricette regionali
  • Natura corpuscolare della luce
  • Dio esiste?
  • Chess boxing
  • Varie ed eventuali

Ho capito che stavo barando (la lista era chiaramente ispirata all’ordine del giorno dell’ultima riunione di condominio) ed ho ritenuto più etico rinunciare.

Poi, per una sorte comune ai partecipanti a questo gruppo, ho incontrato questo blog ed ho realizzato che si colloca in una zona particolare della blogosfera, quella dei blog a scrittura collettiva, che consentono ai vari autori di utilizzare lo strumento con moderazione, senza rischio di intossicazione e, soprattutto, senza rischio di dipendenza per il proprio ego.

Ho deciso così di cimentarmi nella scrittura del mio primo articolo, provando a superare la sindrome del blocco creativo generato dall’argomento a piacere, anche perchè almeno il tema è già stabilito: qui si parla di fotografia!

L’argomento scelto è quello dell’ambientazione dello scatto, che da un po’ rappresenta un esercizio di disciplina che mi sto imponendo durante gli scatti. Ambientare uno scatto significa rendere partecipe il lettore del contesto in cui la scena si svolge ed il consiglio tipico che si trova, leggendo in giro riguardo l’argomento, è quello di considerare inquadrature allargate in modo da includere qualche dettaglio significativo. Un esempio tipico è quello del ritratto ambientato in cui, utilizzando focali più corte del “classico” medio tele da ritratto, si prova a trasferire informazioni sulle abitudini di vita del soggetto, ritraendolo mentre legge, cucina, studia o guarda la TV.

Tuttavia, se l’ambientazione è quella di un luogo pubblico e molto noto, mi trovo spesso a scontrarmi con l’effetto clone, per cui le mie foto finiscono con l’essere identiche simili a tante altre già viste.

Quando durante la scorsa nevicata romana sono uscito, insieme a tutti i fotografi romani e non, a fotografare la città innevata, ho dunque provato a scattare delle foto dove ci fosse la neve, ci fosse la città, non ci fosse l’effetto clone.

Vi sottopongo allora 3 foto, nel tentativo di mostare ciò di cui vado cianciando, ed aspetto i vostri commenti.

Ciao.

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2 risposte a Mamma ho scritto un post! (ed a Roma è nevicato…)

  1. Paolo scrive:

    Ciao Rino!!
    Bene arrivato sul Blog “bellèprontoemonotematico” 🙂 !
    Percorro la definizione che hai dato dell’ambientazione partendo dalle tue foto; in tutte e 3 la nevicata è contestualizzata con segni diversamente espliciti:
    la piazza nota senz’altro ai romani, riconoscibile benchè innevata, ma anche riconoscibile ai visitatori che la portano nel cuore!
    Il “biciparcheggio” che ad uno sguardo veloce potrebbe essere collocato in qualche paese anglofono … salvo interrogarsi sulla scritta “atac” e poi su quella meno appariscente ma presente nello stemma “giallorosso” .. SPQR.
    Infine la vetrata con il nome della città che non consente errori di sorta!
    Tra le 3 preferisco fotograficamente “bikesharing” per la composizione con cui sono affiancate la ruota ed il poligono laterale verde e rosso, con la soluzione del luogo di ripresa desumibile dai simboli e dalle scritte che però non lo esplicitano direttamente.

    Un salutone … ed alle prossime (senza aspettare che rinevichi!!! 🙂 )
    Paolo

  2. Pino scrive:

    Rino , un benvenuto nel blog anche da parte mia. Ho letto con grande spasso il tuo articolo che ho trovato particolarmente divertente. Diciamo cha alla fine non hai fatto il tuo blog, ma come spesso accade la migliore cosa è sfruttare ciò’ che già esiste: si perde meno tempo! 🙂 Come dicevi tu siamo in un blog specifico di fotografia e quindi di questo parliamo. Ho dato un’occhiata alle tue immagini e devo dire che l’ambientazione ci sta tutta. Nel bikesharing mi piace la composizione ordinata ed efficace , anche se per capire la collocazione è necessario ben esplorare l’immagine. Ma come è giusto che sia le foto vanno osservate con calma per cercare di comprendere tutti i segni che il fotografo ha inserito, per aiutare la decodifica all’osservatore. Bella Piazza del Popolo che chiaramente è riconoscibile in questo caso solo a chi già la conosce. Aggiungo pero’ che la contestualizzazione ha più’ sfaccettature: in questo caso il messaggio che arriva è quello di persone che passeggiano nella piazza godendosi il dopo nevicata. Come ho appreso in questi giorni ad un seminario di lettura dell’immagine, in questo caso per associare il particolare evento “eccezionale” alla nevicata romana sono necessarie le “informazioni previe” , ossia la conoscenza personale che ci permette di capire che siamo a Roma. Insomma senza tirarla troppo per le lunghe, le immagini sono ben legate all’esercizio che stai facendo. Ciao Pino

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