Riflessioni testaccine di pino f.

Diciamo che sul luogo è stato detto abbastanza e quindi evito di aggiungere ulteriori notizie se non ricordare che ci troviamo sempre in zona Testaccio, ex Mattatoio, che in questa area ospita il villaggio globale e la città dell’altra economia. Come richiesto da Paolo, mi sono presentato con l’attrezzatura leggera una Fuji X10 e già con l’idea chiara di scattare in formato quadrato. Sono venuti fuori una serie di scatti che vorrei considerare delle riflessioni o quelle che io considero tali. Le immagini sono state sviluppate in camera chiara con il cross processing. Vorrei anche aggiungere che è stata una piacevole serata. Ciao Pino

 

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12 risposte a Riflessioni testaccine di pino f.

  1. Benedetto Tari scrive:

    ciao Pino
    sara l’ora tarda, ma non riesco a trovare riflessioni fotografiche, alcune addirittura non mi lasciano nulla, ma questo non significa che non ci sia da riflettere sul tuo lavoro. La mia considerazione riflessione è che questi spazi cosi vuoti raccontano di storie passate, di aggregazioni culturali, di convivenza multietnica, di spazi musicali dove poter esprimere la propria musica senza condizionamenti perbenisti, ..insomma mi fa riflettere su una citta ideale a portata d’ uomo, senza vincoli di identità classiste, dove la multicultura spazia senza aggressione e dove si puo esprimere il proprio talento artistico senza condizione alcuna ma nel rispetto del prossimo…….. insomma il mondo che vorrei. (questa riflessione me l’hanno lasciate alcune foto tra le ultime,…..la tecnica del cross processing è molto delicata, quasi impercettibile ed a mio avviso non si adatta bene a questo genere di foto..sorry)
    ciao Ben Tari

  2. Pino scrive:

    Benedetto non ti devi scusare per aver espresso un tuo giudizio.
    Diciamo che personalmente cerco sempre di sperimentare lasciando sempre la strada certa per quella incerta. In buona sostanza sono alla ricerca di un percorso che mi porti ad entrare in sintonia con autori come Shore, Egglestone ,Guido Guidi , Ghirri ( me piacerebbe…); il percorso sarà lungo e probabilmente non arrivero’ mai al traguardo, ma sinceramente non voglio rinunciare a provare. Tutto qui.
    Grazie per il commento che mi ha permesso di dare qualche notizia in piu’ rispetto al testo di presentazione e che magari puo’ scatenare ulteriori commenti e curiosità.
    Ciao
    Pino

  3. Pino scrive:

    Piccola correzione… Certe cose andrebbero fatte di giorno! Non mi ero accorto che nell’ upload delle immagini sul blog ci sono andate a finire alcune foto che pur facendo parte delle mie elucubrazioni ( vedi precedente commento) 🙂 non facevano parte del tema. Non le tolgo ma ve le indico: _DSF1861/1863/1864/1895
    Ciao Pino

  4. BEN scrive:

    Pino , le foto che hai elencato Te come fuori contesto, sono esattamente le stesse che avevo pensato io. Per la sperimentazione con me vai a braccio, sono sempre a sperimentare qualcosa cercando una mia personalità che forse non troverò mai, ma che intanto mi diverte moltissimo

  5. Paolo scrive:

    2 piacevoli incontri le tue foto ed il bel commento di Ben!
    Il formato non è un problema pregiudizialmente e tanto meno il quadrato quando adatto al contenuto!
    Gli interni con le persone le mie preferire e, o è l’ora o è il monitor, qualche perplessità sulle dominanti che la tecnica usata lascia in alcune come la 1840 (per vederla con toni equilibrati ho aggiunto rosso e tolto abbondante dose di blu e verde… ) e quindi sull’effetto finale.
    1919, 1932, 1947 … in pratica gli interni .. le mie preferite!!
    Un salutone!

  6. Pino scrive:

    Grazie Paolo, in effetti il cross processing crea un’alterazione di colori “incontrollata” ed agisce selettivamente su alcune cromie. Diciamo pero’ che solitamente quando uso una serie preferisco utilizzare una post univoca e nel caso della 1840 in particolare sui verdi del prato si è generata sicuramente un’alterazione piu’ evidente. Aggiungo che la 1840 è tra le mie preferite soprattutto per cio’ che avevo in mente di realizzare (parlando di composizione)…
    Sono d’accordo con te quando fai riferimento al commento di BEN che ricalca quello che dovrebbe essere lo spirito del BLOG. Si discute democraticamente senza avere in tasca nessuna verità, e nel rispetto del pensiero degli altri. Nessuno vorrà convincere nessuno ( questa è la mia filosofia), ed ognuno se lo ritiene giusto rimarrà della propria idea. Chiudendo, credo che la discussione crea nei curiosi e negli umili un’opportunità e lo stimolo per la crescita.
    Ciao a tutti
    Pino

  7. Paolo scrive:

    “……
    Si discute democraticamente senza avere in tasca nessuna verità, e nel rispetto del pensiero degli altri. Nessuno vorrà convincere nessuno ( questa è la mia filosofia), ed ognuno se lo ritiene giusto rimarrà della propria idea. Chiudendo, credo che la discussione crea nei curiosi e negli umili un’opportunità e lo stimolo per la crescita.
    …….”
    Pino sottoscrivo!!!!

  8. Rino scrive:

    Vedo che qui si fa sul serio…
    …allora entro nell’agòne e butto là le mie riflessioni.
    Ritengo che il formato quadrato in generale possa essere molto efficace, comunicando tra l’altro un messaggio di modernità, non essendo percepito come un formato “classico”.
    Credo che il cross-processing abbia come scopo proprio l’alterazione della cromaticità dell’immagine (quindi il monitor di Paolo è a posto), trasportando immediatamente lo spettatore su un piano percettivo non abituale, creando quindi una “tensione” in chi guarda la foto.
    In quest’ottica mi piace molto la 1852, dove il viale sembra accompagnarci verso un mondo “diverso”, rappresentato dall’edificio in fondo immerso nella lce surreale del cielo verdastro (l’avrei preferita senza le bombolette).
    La 1883 presenta una cromaticità meno alterata e mi piace molto per il gioco di linee che esalta la composizione, con un punto di ripresa che accosta il cielo ai muretti “decorati”.
    Altre foto (tra cui sicuramente quelle segnalate da te) non hanne invece secondo me la forza necessaria.
    Un ultima (giuro!) osservazione riguarda il tuo commento di risposta a Benedetto: sicuramente le notizie in più che hai dato potevano degnamente far parte del corpo dell’articolo principale. Utilissima anche la citazione degli autori che ti ispirano, che personalmente conosco solo di nome e che non mancherò di andare a studiare.

    Ciao
    Rino

    P.S. Ma quelle scattate durante la sessione separata di cacio e pepe quando le pubblichi?

  9. Pino scrive:

    Beh, proprio sul serio no, non esageriamo 🙂 Sul cross processing abbiamo detto tutto… Aggiungo che nella 1852, avevo mantenuto le bombolette proprio perché come dici tu è un po’ uno dei soggetti del mondo che andavamo a scoprire… In effetti il verdastro che ha portato il cross Proc sul cielo sebbene fa parte di un’alterazione cromatica generale, un po’ mi disturba. Considera che sulle immagini ho inserito ( lo faccio spesso) un po’ di vignettatura e quindi il colore si è scurito ed è diventato più’ evidente. Gli autori a cui mi riferivo… Ecco diciamo che fanno un tipo di fotografia molto particolare, direi abbastanza “metafisica” . Diciamo che in qualche modo mi attirano e per certi versi mi ritrovo in alcune loro immagini. In questi casi non cerco di imitare ma cerco di far uscire il mio pensiero cercando poi di saperlo riportare nell’immagine. E’ molto difficile ma mi piace l’idea di provarci. Le foto del cacio e pepe, in effetti si riducono ad un paio di immagini. Ma comunque cerco di pubblicarle insieme ad altre immagini che raffigurano il GFCR che fotografa…
    Ciao
    Pino

  10. Cinzia scrive:

    Pino,
    grazie per questo articolo. Mi piace vedere tecniche nuove e trovi in me una attenta osservatrice. Ritengo personalmente che il formato quadrato sia meno naturale rispetto al verticale od orizzontale perché diverso dal mio modo di osservare (o più in generale da quella dell’uomo). Proprio per questo trovo che sia più sfidante !!!
    Rispetto al post-processing su alcune foto il risultato finale è molto piacevole su altre l’alterazione cromatica mi sembra troppo spinta.
    Le foto che preferisco sono quelli degli interni ( 1990, 1932, 1937) e come esterni la 1852.
    Saluti
    Cinzia

  11. Pino scrive:

    Grazie Cinzia, in effetti è un po’ come dici tu. Alcune alterazioni, sempre frutto di processi provenienti dall’analogico, rendono bene su alcune immagini mentre meno in altre. Sul formato quadrato, diciamo che è una nostra inabitudine a prefigurarlo, ma sicuramente ti assicuro che è particolarmente stimolante. Devo dire che sicuramente rende di piu’ su immagini in stile documetario e parte delle mie lo sono ( cross proc a parte…) , ma si adattameno ad immagini dinamiche forse proprio perchè in antitesi alla rigida e statica forma geometrica del quadrato stesso.
    Grazie per il tuo passaggio.
    Ciao
    Pino

  12. Rosaria Di Nunzio scrive:

    Bella la 1865…per la sua composizione su più livelli!!
    Bacioni
    Ciao
    Rosaria

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