Poor man’s Astrophotography – Colpito e affondato!!

Grazie all’aiuto di Roberto e alla collaborazione di tutti, la serata e’ riuscitissima, anche con l’aiuto del tempo clemente. Siete stati tutti simpaticissimi e la serata e’ passata in un baleno, nonostante l’ora tarda.

Complimenti a tutti per la partecipazione interessatissima e per la tenacita’ mostrata nell’esecuzione dei lavori, nonostante la difficolta’ intrinseca del tipo di foto e delle condizioni un po’ “arrangiate” della location.

I risultati che ho visto negli articoli finora pubblicati sono decorosissimi e ottimi per un primo approccio a questo tipo di foto ad alto contenuto tecnologico.

Mi aspetto di vedere gli altri lavori perche’ sono sicuro che ci sono altri bellissimi risultati dietro l’angolo

Qualche commento sui lavori finora pubblicati:

@Massimo

bellissimi gli startrails, molto ben bilanciato il bianco, l’unico appunto e’ quello di aver aumentato troppo il contrasto: il cielo non dovrebbe essere mai completamente nero, perche’ si perdono dettagli del fondo cielo che abbellirebbero tanto la foto. Prova a rielaborarle stando attento all’istogramma, non tagliare mai i bianchi (lato destro) per non bruciare le stelle e attento ai dettagli delle ombre, lascia un po’ di fondo cielo stando attento al colore.

@Paolo

aspetto di vedere lo startrail, come ti ho detto da vicino, elabora tutte le foto nello stesso modo stando attento a non clippare i lati dell’istogramma, meglio che lasci un po’ di luminosita’ del cielo che poi toglierai dopo nell’eleborazione finale.

Le foto a inseguimento contengono molte piu’ informazioni di quelle che sei riuscito a estrarre finora. Attenzione con i livelli, e’ meglio usare le curve con tanta attenzione per non perdere i dettagli piu’ fini delle nebulosita’ della via lattea.

@ Guido

I dettagli delle nebulosita’ sono buoni, ma il bilanciamento dei colori e’ parecchio falsato. Il bilanciamento di questo tipo di foto e’ particolarmente complicato per la mancanza di riferimenti  bianco puro. Photoshop non e’ adatto per la prima elaborazione di questo tipo di foto, conviene lavorarle prima con deepskystacker per tirare fuori tutti i particolari e poi per ultimo passarle in photoshop.

Aspetto con piacere di vedere gli altri lavori, e da quanto visto finora i risultati sono molto, molto incoraggianti!

Saro’ felicissimo di ripetere l’esperienza un’altra volta in una serata un po’ piu’ organizzata tecnicamente, visto che ormai siete piu’ esperti in materia.

L’idea sarebbe quella di andare in un posto veramente buio e adatto per questo tipo di foto, corredati, oltre a quanto gia’ portato nella precedente serata, di sedie e sdraiette e di pranzo al sacco o si puo’ organizzare portando ognuno qualcosa da sgranocchiare…e bere durante la serata. Porterei comunque tutta l’attrezzatura da inseguimento, ma accompagnata da controllo al computer per vedere anche in diretta qualche risultato e con le mappe celesti a disposizione. Pensateci un po’ e poi cerchiamo di organizzare. Roberto medita…..

Potremmo anche organizzare una seratina a PdM dove ognuno porta i propri risultati e possiamo commentarli in diretta davanti a un computer e cosi’ posso farvi vedere il modo piu’ proficuo di lavorare le vostre immagini per ottenere i risultati migliori.

Per ultimo vi posto i miei ultimi lavori dal solito balcone sulla Pontina…

Grazie ancora, Vincenzo

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4 risposte a Poor man’s Astrophotography – Colpito e affondato!!

  1. Massimo scrive:

    Grazie per i consigli che proverò a mettere in pratica.
    … tu però con le tue immagini sei veramente ad un altro livello: sono bellissime. Complimenti !!!
    Massimo

  2. Pino scrive:

    Ottimo articolo grazie al quale si posson acquisire ulteriori “dritte” sull’elaborazione delle immagini. Anche se in parte i dubbi si tolgono dalla lettura mi chiedevo se c’è un workflow piu’ consigliato in merito alla tempistica di postproduzione. In sostanza conviene prima aggregare le immagini e poi lavorare la finale o postprodurre le singole immagini ( possibilmente omogenee) e poi fare gli ultimi ritocchi sull’ultima?
    Belle le tue immagini, ma quei colori del cielo (tipo nuvole) vengono fuori da una mascheratura o direttamente da acquisizione?!
    Ciao
    P

  3. Vincenzo scrive:

    Normalmente il workflow e’ questo:
    – prima si creano quelle che si chiamano le “master”: si prendono tutte le dark e si fondono insieme, poi tutte le flat e si fondono e tutte la bias insieme. e si creano i “master dark”, “master flat” e “master bias”.
    – Poi ognuna delle foto viene lavorata con i master per ridurne al possibile i difetti “nativi”.
    – Poi vengono allineate tutte in base di solito a alcune stelle (se non e’ uno startrail).
    – Poi ognuna viene convertita da RAW a colori (se non erano gia’ jpg)
    – Poi vengono fuse “stacked” insieme.
    – Poi viene fatta un’elaborazione digitale per estrarre i particolari fini. Si chiama “deconvoluzione” o “DDP, Digital Development”
    – Poi vengono applicati e sistemati i livelli (nei programmi dedicati di chiama “power stretch”)
    – Poi di solito di passa a photoshop per i ritocchi finali.
    Questi sono i passi minimi, e lo fanno i programmi dedicati, sembra complicato, ma e’ solo una sequenza sempre uguale, poi ci si abitua.
    Quelle che vedi nelle foto sono nebulose, gas interstellari illuminati dalle stelle contenute al loro interno. Nessuna mascheratura, stanno li’, sono difficili da estrarre perche’ parecchio deboli come contrasto. Piu’ foto e piu’ lunghe si fanno, piu’ particolari escono fuori. Queste sono foto “poverine” per il tipo, fatte con poco piu’ di un’ora di esposizione. Sarebbero molto piu’ belle con almeno 3-4 ore di esposizione.

  4. Rosaria Di Nunzio scrive:

    Grazie Vincenzo per la bella esperienza, per il prezioso supporto tecnico e….last but not least….la tua santa pazienza con tutti noi!!!
    Bacioni
    Rosaria

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