Marrakesh (di Giancarlo Crocicchia)

Data: 2011-10-20 10:00:11
Autore: Giancarlo Crocicchia

Piccolo reportage da una città che non mi piace, incentrata solo sul turismo , aggressiva per certi aspetti . Il livello di pulizia e di igene è talmente basso che perfino i locali, riescono a stare male dopo aver contratto infezioni da colibatteri presenti nell'acqua. Sconsiglio di bere qualunque bevanda o spremuta di arancia venduta per strada. Ho visto quello che i locali chiamano concerie. Alcuni scatti le rappresentano, ma il fetore e il livello disumano delle condizioni di lavoro in queste " concerie" è inimmaginabile. Chi ci lavora è costantemente e completamente immerso da una parte in miasmi della pelle che rimane esposta all'aria in attesa di essere conciata. dalla puzza del guano di piccione che viene raccolto in grandi vasche nelle quali vengono tenute le pelli per giorni ad ammorbidirsi, e dall'altra nella soda caustica, nella calce viva, e in altre non bene identificate sostanze atte a rendere la pelle conciata. L'artigianato locale è stato massificato, spesso nulla viene più realmente prodotto dalle popolazioni berbere e Tuareg, Tutti i negozi vendono le stesse cose, gli stessi bracciali o collane e anche prezzi!!!!! Se poi ti permetti dopo un ora di trattativa di insinuare che il prezzo è stratosferico rispetto al valore della merce, ti mandano a .......e ti fanno sentire( o meglio ci provano ) il pidocchioso turista che li vuole fregare. Non esistono poli culturali, punti di aggregazione dove poter esporre le proprie opere, forse il livello economico è talmente basso che anche in questo paese la cultura è un prezzo che non tutti possono pagare.
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