Fotografare a tema è un importante esercizio di disciplina: addestra al rigore e alla riflessione, insegnando a “costruire” le proprie foto.
Se poi sul tema si impianta un concorso, si aggiunge un altro fattore interessante: la richiesta dello sforzo creativo, necessario per rendere le tue foto in grado di distinguersi. Il concorso richiama lo spirito di competizione, bisogna impegnarsi, cercando di ben interpretare il tema, declinandolo in modo da produrre delle foto con una personalità più marcata, che possano dire qualcosa che suoni fuori dal coro.
Fin qui tutto bene, ma un rischio incombe: andare Fuori Tema!
Il rischio c'è e c'è da rimanerci scottati: vedere il proprio lavoro che lascia perplessi (nella migliore delle ipotesi) coloro che devono guardarlo e giudicarlo è un'esperienza che ferisce l'orgoglio di qualsiasi fotografo o aspirante tale, lasciandolo disorientato e confuso, facendo nascere in lui la convinzione che forse è il caso di appendere la reflex al chiodo, magari ritelefonando al numero verde di SKY per fare quell'abbonamento full-inclusive che gli stanno proponendo con insistenza da qualche settimana a 58Euro al mese per i primi 12 mesi (poi dopo i primi 12 mesi puoi provare a rispolverare la reflex).
OK! OK, forse sto drammatizzando un po', e forse è colpa della vecchia Prof di Lettere delle scuole superiori che, restituendomi il compito svolto due settimane prima, non mancava mai di aggiungere una scritta rossa in stampatello maiuscolo: FUORI TEMA. Tuttavia, traumi adolescenziali a parte, quanto più ci si spinge ai limiti delle possibilità interpretative del tema, tanto più aumenta il rischio di ritrovarsi con risultati dal significato oscuro, con messaggi troppo nascosti e chiari solo nella mente dell'autore .
Ma allora cosa fare? Cedere alle tentazioni del proprio spirito creativo o mostrarsi diligenti in un'interpretazione "classica" del tema, puntando tutto sulle proprie capacità tecniche?
E' chiaro che la risposta è: Tutte e due le cose! Tuttavia, quando il compromesso è d'obbligo, il mio spiritello creativo, più volte mortificato ma testardo, prende il sopravvento, con buona pace del rigore formale. Vince l'idea di scattare in maniera più istintiva che meditata, per annotare un'idea che in quel momento sembra possa davvero funzionare, magari da rifinire meglio davanti al PC, rivedendo e scartando le idee meno brillanti. Ed ogni volta finisco col convincermi che, a pensarci bene, nella ammaliante voce al telefono che mi propone un pacchetto di offerte televisive in HD, non c'è la giusta carica, e un'antica e sbiadita suggestione prende corpo in una nuova convinzione: la voce è quella della vecchia Prof che in epoca di lavoro 2.0, deposta la penna rossa ed inforcate cuffia e microfono, vuole stavolta suggerirmi di andare fuori tema.
Tutto ciò detto, ad esclusivo uso dei pochi che sono riusciti a leggere fin qui, allego le mie proposte fotografiche per il tema Sfregiarte.
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