Marrakesh (di Giancarlo Crocicchia)

Piccolo reportage da una città che non mi piace, incentrata solo sul turismo , aggressiva per certi aspetti . Il livello di pulizia e di igene è talmente basso che perfino i locali, riescono a stare male dopo aver contratto infezioni da colibatteri presenti nell’acqua. Sconsiglio di bere qualunque bevanda o spremuta di arancia venduta per strada. Ho visto quello che i locali chiamano concerie. Alcuni scatti le rappresentano, ma il fetore e il livello disumano delle condizioni di lavoro in queste ” concerie” è inimmaginabile. Chi ci lavora è costantemente e completamente immerso da una parte in miasmi della pelle che rimane esposta all’aria in attesa di essere conciata. dalla puzza del guano di piccione che viene raccolto in grandi vasche nelle quali vengono tenute le pelli per giorni ad ammorbidirsi, e dall’altra nella soda caustica, nella calce viva, e in altre non bene identificate sostanze atte a rendere la pelle conciata.
L’artigianato locale è stato massificato, spesso nulla viene più realmente prodotto dalle popolazioni berbere e Tuareg, Tutti i negozi vendono le stesse cose, gli stessi bracciali o collane e anche prezzi!!!!!
Se poi ti permetti dopo un ora di trattativa di insinuare che il prezzo è stratosferico rispetto al valore della merce, ti mandano a …….e ti fanno sentire( o meglio ci provano ) il pidocchioso turista che li vuole fregare.
Non esistono poli culturali, punti di aggregazione dove poter esporre le proprie opere, forse il livello economico è talmente basso che anche in questo paese la cultura è un prezzo che non tutti possono pagare.

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4 risposte a Marrakesh (di Giancarlo Crocicchia)

  1. Guido scrive:

    Avendo prima visto le foto e solo dopo letto le tue impressioni di viaggio, stavo proprio pensando che, nonostante le singole foto siano ‘belle’ e ‘vere’, non ci vedevo la stessa armonia che hanno gli altri tuoi lavori che già conosco; mi chiedevo come mai e poi ho letto le tue note… tutto si spiega!!!
    ciao
    Guido

  2. Pino scrive:

    Mi piacerebbe sapere chi sei visto che nel titolo dell’articolo manca il riferimento… Questo non è importante, ma leggendo il commento di Guido un po’ mi sono incuriosito. Tecnicamente vedo un po’ troppa maschera ed un po’ troppo contrasto, ma piacevoli sono i colori che ben rappresentano il luogo. Il lavoro nell’insieme mi sembra assente di passione . La sensazione che ho, guardando le tue immagini è che ci sia un forte senso di distacco tra te e ciò’ che stavi fotografando e diciamo pure che l’articolo in parte lo conferma! Ciao Pino

  3. Pino scrive:

    Avevo immaginato bene… La tecnica soprattutto nella composizione mi ha dato un aiuto. 🙂 Ciao Pino

  4. Paolo scrive:

    Siccome non sei un “viaggiatore alle prime armi” gli aspetti negativi che indichi devono essere davvero preponderanti sul resto!

    … potremmo inmbastire una serata per ragionare sula relazione tra realtà difficili e turismo per capire meglio qualche aspetto delle dinamiche in corso nei luoghi dove andiamo come visitatori/fotoamatori……. ne parliamo …

    Tra le immagini la 9677 con i 3 lavoratori nella conceria la mia preferita!
    Un salutone!
    Paolo

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