Le 5 Torri si trovano nelle Dolomiti Ampezzane a oltre 2.100 metri di altitudine e fanno parte del gruppo del Nuvolau. In questi luoghi furono combattute alcune tra le più dure battaglie della Grande Guerra tra l’esercito italiano e quello austro-ungarico. Le immagini che presento qui di seguito sono una piccola testimonianza che ho raccolto in quel luogo nell’anno in cui si celebra il centenario di quel tragico conflitto.
Nonostante fossimo in estate, quella mattina faceva tanto freddo e un cielo plumbeo rendeva ancor più carico di emozione quello che mi sarei apprestato a vedere in quel luogo.
Man mano che mi avvicinavo, il gruppo di torri si stagliava sempre più imponente davanti a me. Per terra ancora alcune tracce di neve.
E’ stato solo quando ho raggiunto la prossimità della Torre Grande che ho cominciato a vedere le prime trincee. Le hanno costruite ben nascoste tra le rocce.
Le trincee e la parte circostante oggi fanno parte di un museo all’aperto sulla Grande Guerra che si estende per un raggio di circa 5Km. Lungo il percorso sono ben collocati dei cartelli che descrivono i luoghi e il contesto storico.
La vita in trincea era davvero dura, lo spazio era ristretto e i pochi attrezzi a disposizione trovavano collocazione dove possibile.
Anche i giacigli in cui i soldati si sdraiavano erano ricavati nella roccia, quasi a cercare di offrire un miglior riparo dalle intemperie che a quell’altitudine erano frequenti. Qualche coperta e le casacche ‘incerate’ erano gli unici rimedi per affrontare anche le più dure tormente.
Il percorso si snoda attraverso la ricostruzione di altri rifugi in legno (tipicamente riservati agli ufficiali) e di scene di guerra realizzate con l’ausilio di manichini.
Ad un certo punto, sono arrivato in una trincea e la vista che mi si è presentata guardando il fronte opposto mi ha lasciato a bocca aperta. Nella mia mente ha cominciato a materializzarsi una scena triste e agghiacciante al tempo stesso.
Da questa parte i soldati italiani. Sul fronte opposto, i soldati austro-ungarici.
In mezzo tanto sangue…… troppo sangue.
Bell’articolo Alessandro , attraverso le immagini ed il testo hai saputo sintetizzare e documentare particolari di un luogo che è stato triste teatro di guerra. Molto suggestiva l’immagine di chiusura.
Ciao P
Sono stato lì a fine agosto quest’anno!
Alessandro belle immagini da un luogo che emoziona per la bellezza e per ciò che evoca della nostra storia!!
Un salutone!
Paolo