La parola “assenza” non mi trasmette, almeno in prima istanza, l’idea di uno spazio vuoto.
La prima cosa a cui penso è una privazione: di qualcuno o di qualcosa.
Gli scatti che ho scelto vanno tutti, tranne uno, in questa direzione.
Lo sguardo della signora anziana che guarda nel vuoto attraverso i vetri, o la testa tra le mani del ragazzo seduto ad un bar: forse manca loro qualcuno.
Un bimbo minuscolo che, isolato in uno spazio enorme, si guarda intorno: da solo non può farcela.
La “fagotteria” dell’ex complesso manicomiale di Santa Maria della Pietà a Roma: coloro che entravano vi vedevano depositate, insieme alle loro poche cose, la propria dignità e la propria stessa persona. Da quel momento in poi, spesso non erano più “nulla”.
Ancora, la rete vuota, con su il cuscino, di un letto triste del medesimo ospedale.
Infine, l’interpretazione più “classica”: l’insolita visione di un campo veneziano in cui, in un pomeriggio d’agosto, non c’è davvero nessuno.
Belle foto. Complimenti
Sei riuscita ad esprimere bene il tema senza cadere nella trappola delle banalità.
Brava!
MI piacciono, anche per i toni. Più di tutte mi ha colpito “la vita c’era”. Brava 🙂
Ciao Francesca.
Belle immagini!. Personalmente le mie preferite sono “Uno sguardo nel vuoto” e “Non c’è più nessuno”
Ciao Francesca, il mio sguardo cade subito su “da solo” dove quella piccola figura al centro di tutto quel vuoto mi riconduce immediatamente al concetto di assenza. Aggiungerei poi uno sguardo nel vuoto che richiama lo stato di assenza tipica degli anziani che fanno fatica a seguire ciò’ che hanno intorno e tendono ad “assentarsi”. Ciao P
Pierluigi, Alberto, Massimo, Pino: grazie davvero per l’attenzione che avete voluto dedicare alle mie foto! Buona giornata. Francesca
La vita c’era è anche la mia preferita. Bella galleria! Complimenti!
La mia preferita è “La vita c’era”, perchè più toccante emotivamente ed anche perchè apre allo sguardo dell’osservatore varie possibilità di immaginare il prosieguo della storia… .
Brava! A domani
Ciao
Rosaria
Ringrazio Rosaria e Stefano, e son molto contenta dell’apprezzamento generale ricevuto da “La vita c’era”: uno scatto che riporta la memoria alla tragedia degli istituti manicomiali. Una buona giornata! F.