Vite Riflesse – Marco Sabbatucci

 

 

 

 

 

 

Informazioni su Marco Sabbatucci

Ho conosciuto la fotografia smontando una Kodak instamatic a 6 anni....ed ho proseguito con il bianconero e lo sviluppo, ripromettendomi di impiegare meno tempo dalla posa allo scatto di quanto ne aspettasse mio padre nelle foto di famiglia. ho iniziato a scattare con una anon Ftb che conservo per ricordo, ma appena raggiunta l'autonomia economica ho realizzato il sogno Nikon. Per le mani mi sono passate Nikon FG, 801-s, F4-s, F100, Fm2n e Kiev88, D200 e D300. Preferisco il bianconero ed uso il colore solo se funzionale al significato dello scatto. Amo molto il reportage (finora solo visto) e gli scatti nitidi, rugosi, tangibili. Esposizione manuale e raw sono la mia dottrina ed il mio vangelo. Sotto l'albero di natale vorrei....vorrei..un dorso digitale per la mia Nikon Fm2n. Consigli per l'uso? Vetri buoni e luminosi (valgono più di qualsiasi full frame), un monopiede e tanta voglia di sperimentare. Buona Luce.
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6 risposte a Vite Riflesse – Marco Sabbatucci

  1. Guido scrive:

    Solo tre foto e nemmeno una parola… uhmmm… menomale che le foto sono belle (e quindi parlano da sole) e poi hanno anche dei titoli affabulatori!
    A parte le frescacce, la coincidenza delle protagoniste nelle prime due foto mi fa pensare a delle foto ‘costruite’, se è così allora doppi complimenti il primo per la pre-visualizzazione ed il secondo per la bella ‘messa in scena’! Anche l’aspetto fotografico è buono sia per la gestione della gamma (sempre problematica in queste situazioni) che per il ‘vigoroso’ bianco e nero!
    Sulla terza (bella foto) non colgo l’attinenza con il tema… occorrono più parole!

    ciao, bravo Marco!

  2. Massimo scrive:

    Bravo Marco.
    Belle immagini su cui condivido pienamente il commento di Guido. La terza immagine è a mio avviso la migliore, ma in effetti vedo poco il legame con il tema “Vite riflesse”.
    Mi sento inoltre di aggiungere una nota valida per tutti gli articoli pubblicati: le immagini inserite nel blog, per essere pubblicate nel calendario del Gruppo, devono necessariamente avere un layout orizzontale.

  3. Pino scrive:

    Eh, si parto dal commento i Massimo per ricordare che per il calendario è necessario il formato quadrato… Come già detto sicuramente le prime due immagini probabilmente costruite, visto che i soggetti mi sembrano molto partecipativi 🙂 , sono ben realizzate e con un “velato” bianco e nero che ben si adatta al tema. Naturalmente l’immagine costruita ha lo stesso valore di un’immagine rubata, nel senso che se la costruzione è ben congeniata aggiunge valore alla foto. Bella ed accattivante la terza ma in effetti devo prendermi piu tempo per agganciarla al tema. :-O Bravo Marco. Ciao P

  4. Marco scrive:

    Ciao Pino, grazie anche a te per il commento. Per costruirle ho alzato le ombre, desaturato, giocato con il contrasto ed incorniciato. Per le prime due foto i soggetti sono le coinquiline con le quali posso evitare la liberatoria ;-). Una di esse, la meno giovane, stà trovando il suo spazio nella community. Per la terza invece, ho aggiunto qualche riga nel pomeriggio.

  5. Marco Sabbatucci scrive:

    Avevo provato a dare risposte, ma forse con l’inserimento dell’ultima foto sono andate perse…devo ancora prenderci la mano. innanzitutto vi ringrazio per i passaggi ed i commenti. Sono scatti costruiti mediante desaturazione, contrasto, nitidezza e cornice. Naturalmente per questi soggetti ho la liberatoria nello stato di famiglia …. 😉
    L’ultima immagine è una rappresentazione onirica di una “Irrealtà riflessa”: dagli attori che interpretano una incomprensibile messa in scena burlesca, agli spettatori inerti, che nell’ombra rappresentano questo strano mondo al quale apparteniamo

  6. Domenico scrive:

    Ciao Marco, la prima della serie insieme a “Liberatemi” sono le mie preferite. In particolare in quest’ultima vedo proprio bene il tema “vite riflesse” calato nella nostra realtà di oggi. Non é infatti forse vero che i mezzi a nostra disposizione oggi (smartphone, tablet, etc.) e le loro enormi potenzialità, possono portarci a “riflettere” la nostra vita in essi e allo stesso tempo trovarci “riflessa” quella degli altri?

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