Turismo (sos)tenibile o insostenibile?

L'equilibrio tra rispetto e sostegno

Siamo tutti turisti. Ma  di fronte a popolazioni indigenti, senza scuole ed assistenza sanitaria come ci poniamo? Le  rispettiamo veramente cercando di interagire il meno possibile? Certo evitiamo che antiche tradizioni si riducano a fenomeno di baraccone (vedi donna giraffa). Però gli togliamo una opportunità di sostentamento. Queste foto si riferiscono ad un villaggio rurale visitato nei primi del 2000 quando probabilmente il sentiero turistico era già segnato

Un crocevia di popoli e tradizioni

Nel nord della Tailandia vicino al confine tra Myanmar e Laos ci sono diversi villaggi abitati da varie etnie trasferitesi a seguito di guerre e che vivono in povertà. Paradossalmente sono anche "vicini" al famigerato triangolo d'oro, in passato uno dei più vasti territori di produzione di oppio e suoi derivati a lungo fonte di ricchezza illecita (https://it.wikipedia.org/wiki/Triangolo_d%27oro)

Il villaggio

Il villaggio ti prende alla sprovvista. Desolato, sembra che ci siano solo maiali cani e galline che razzolano nel fango. Sembra disabitato, poi appaiono pochi anziani, donne e bambini

Un abitante spunta dalla foresta. Siamo in due a sorprenderci

Taglio del bambù usato per le recinzioni e capanne

Trasporti con giogo su spalle e testa

Unico vero profitto l'artigianato turistico

Questo articolo ha 6 commenti

  1. Pino

    Innanzi tutto bravo Gian Marco per la realizzazione dell’articolo. Mi piace come lo hai impaginato e anche la storia che ci hai raccontato, sintetica ma allo stesso tempo lancia la curiosità per approfondire. Very good !

    1. GianMarco

      Grazie Pino!

  2. Antonio

    Bel lavoro Gianmarco

    1. GianMarco

      Grazie Antonio ho ripescato in archivio con molta nostalgia dei viaggi

  3. Massimo

    Complimenti Gian Marco.

    1. Gian Marco Badii

      Grazie Massimo!

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