Istanbul – Fotolibro musicato

  1. Quando torniamo da un viaggio abbiamo sempre centinaia, se non migliaia, di foto da visionare.

Poi inizia la dura opera di selezione e ci accorgiamo come ogni foto è per noi un ricordo, un valore, un significato, e vorremmo farle vedere tutte a tutti.

Ho cercato quindi di metterne tante insieme, presentandole sotto forma di filmato, con una musica di sottofondo.

Il video dura 8 minuti circa, per cui se vi va di ripercorrere con me alcune emozioni, mettetevi comodi e accendete gli altoparlanti! 🙂

Buona visione! 🙂 🙂 🙂

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Bene. Spero che il fotolibro musicato vi sia piaciuto e che possa essere di stimolo per le prossime pubblicazioni nel nostro spazio.

Un particolare ringraziamento a Cinzia per il supporto tecnico fornito, senza il quale non sarei mai riuscito a pubblicare! 😉

Ciao a tutti

Piero

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6 risposte a Istanbul – Fotolibro musicato

  1. Pino scrive:

    Piero, diciamo che quello che tu chiami fotolibro è anche noto come Diaporama più anticamente e audiovisivo più recentemente. Inoltre nell’ambito fotografico l’audiovisivo è regolarmente riconosciuto dalla FIAF . Naturalmente la precisazione è solo per introdurre il concetto che i fotolibri fanno comunque parte del mondo della fotografia e quindi è gradito il tuo approccio. 🙂 Tra l’altro tra i nostri soci abbiamo un appassionato di questo genere: l’ex presidente Luigino Petriglia. Attenzione, pero’, non dobbiamo dimenticarci che noi siamo “fotoamatori” e quindi dobbiamo cercare di non collezionare nell’audiovisivo immagini prettamente turistiche. La collezione infatti dal mio punto di vista deve essere fatta cercando di riportare non solo ciò’ che i nostri occhi hanno visto ma soprattutto ciò’ che la nostra mente ha percepito cercando di creare un percorso fatto di stimoli e curiosità in cui l’osservatore viene accompagnato. Insomma ottima l’iniziativa ma l’impostazione potrebbe essere un po’ rivista cercando di essere un po’ più selettivi 🙂 Il mio umile pensiero. Un audiovisivo che mi è rimasto impresso (molto interiore) e che ben mette in evidenza quanto suddetto è “all’Omarino Ignoto” di Luciano Bovina (particolarmente appassionato del genere) http://www.youtube.com/watch?v=WfQ2Epqmi-8
    Ciao
    P

  2. guido scrive:

    Bravo Piero, l’avevo già visto ma l’ho rivisto volentieri, un bel racconto, interessante e ben organizzato. Forse un po’ lungo per i tempi disponibili ultimamente, ma visto le cose che hai raccontato nemmeno troppo. Very good!

  3. Pierluigi Alto scrive:

    @Grazie, Pino.
    Nel mio primo audiovisivo ho tracciato un percorso (ma probabilmente lo vedo solo io :P), con un approccio sicuramente molto turistico, e sono contento delle tue osservazioni che servono – come di consueto – per darmi nuovi stimoli e visioni diverse.

    Ho visto l’ Omarino Ignoto. Gran bel lavoro, pensato, sia come immagini sia come testo.
    C’è sempre da imparare, oltre che da ammirare.

    @Grazie, Guido.
    Effettivamente la durata del filmato è poco compatibile con i contensti frenetici in cui ci troviamo ormai a vivere, ma ritengo altresì doveroso, da parte nostra, fermarci ogni tanto e goderci le cose che ci piacciono…non trovi anche tu?

    p.s. slow is better 🙂

  4. Alberto Mancini scrive:

    Molto belle Pierluigi . La persona con la macchina da scrivere mi ha ricordato il film “miseria e nobiltà” con Totò che scriveva le lettere ai passanti 😀 Il filmato mi è piaciuto molto, per gli scatti e anche per la musica. Unico appunto (parere personale), per godere meglio della vista di quelle splendide foto avrei cercato di allungare leggermente il tempo di transizione tra uno scatto e l’altro, filtrando eventualmente il numero totale delle foto per evitare una durata eccessiva. Un saluto e buone feste 😉

  5. Paolo scrive:

    … finalmente visto anch’io con un minimo di calma in più!
    Da fruitore inesperto direi che è una piacevole carrellata di immagini da cui si percepisce quel che di più ha attirato la tua attenzione; gli artigiani le persone, i luoghi ….
    Mi trovo con l’eliminare qualche foto che a prima vista appare molto simile (i rubinetti ad esempio).
    Nell’insieme quelle di strada con le persone, ritratti, gruppi, oma anche i luoghi e le situazioni urbanistiche che si percepiscono (i panni stesi in vario modo) mi hanno fatto assapotrare la situazione!!
    Un salutone ed auguri!!
    Paolo

  6. Pierluigi Alto scrive:

    @Grazie, Alberto.
    In effetti è difficile calibrare bene la durata di transazione e il tempo totale del filmato.
    Pensa che prima le transazioni erano ancora più brevi!

    p.s. I dattilografi a me hanno ricordato Il Segno di Venere, il film in cui Franca Valeri faceva la dattilografa in un albergo diurno dove Vittorio De Sica andava a dettare le lettere….

    @Grazie, Paolo.
    Sto scoprendo che la parte più difficile per un fotografo non è decidere quale foto scattare, ma quale foto eliminare tra i vari scatti! 🙂
    Un salutone anche a te! 🙂

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