Bando alle ciance, ho visto che qui si fa sul serio 🙂
Ecco le mie (prime) proposte per la fantastica iniziativa del libro su Roma
Aggiornamento 23/10: Aggiunta Sua Maestà alla gallery.
Origin of simmetry
L’architettura è equilibrio, simmetria e bellezza.
Il Miglio Marmoreo
Il Miglio Verde è il corridoio che i condannati a morte percorrono prima dell’esecuzione. Chi attraversava in catene Ponte Sant’Angelo doveva provare sicuramente sensazioni simili.
In Flagella Paratus Sum
“Sono pronto a (sopportare) qualsiasi pena”. E’ l’iscrizione di questo meraviglioso Angelo di Ponte Sant’Angelo. San Pietro campeggia sullo sfondo.
Il riflesso dell’Angelo
The Alien
Preso da una precisa prospettiva, il ponte di Calatrava a Testaccio sembra davvero un famelico alieno inghiottimacchine… il LP con i fari mi è servito per ricreare la lingua triforcuta del mostro
Another look @ The Alien
Sant’Elena e la periferia di Roma
Panoramica su Villa De Santis e il Mausoleo di Sant’Elena a Torpignattara
Sant’Elena
Il mausoleo come appare oggi. Sant’Elena, Flavia Giulia Elena, Madre di Costantino, oltre ad essere ricordata nella storia per aver dato i natali all’imperatore che “sdoganerà” il Cristianesimo in tutto l’impero romano, resterà anche nella storia dell’architettura. Il suo mausoleo, infatti, è una delle prime costruzioni in cui architetti e ingegneri dell’epoca s’impegnarono a trovare un modo di alleggerire gli edifici per favorirne la verticalità senza andare a scapito della stabilità strutturale e della bellezza architettonica (infatti, aggiungere metri ad un edificio significava ingolfare la base di mattoni, andando a compromettere il lato estetico dell’opera). La soluzione fu trovata inserendo delle grosse anfore (“pignatte”) all’interno dei muri, oggetti leggeri e allo stesso tempo molto resistenti. Il nome TorPignattara deriva proprio da questo esperimento. Ai tempi Di Elena, invece, la zona si chiamava Duas Lauros (i due allori)… in effetti, almeno il nome, era meglio lasciarlo così com’era!
MI piacciono molto. La mia preferita è Alien (desaturato notturno) e il riflesso dell’angelo. Un saluto e complimenti
Grazie davvero Alberto!
belle, anche a me piace molto Alien 😉
Grazie mille Pasqualina!!
wow!
Ottimo Stefano anche tu ci proponi delle immagini classiche e qualcosa di piu fantascentifico come il ponte dell’ ostiense in versione alien 🙂 Ottima tecnica su tutte le immagini. Ciao P
Grazie mille Guido e Giuseppe.
Bellissime, Stefano!
Una foto più bella dell’altra!
Mi permetto solo due piccole precisazioni, a beneficio di tutti: il Ponte “Settimia Spizzichino” non è di Calatrava ma dell’Ing. Francesco Del Tosto e il quartiere in questione non è Testaccio, ma Garbatella. 😉
Articolo meglio il mio commento…!
Anche queste sono inquadrature classiche, ma sarà il notturno o la tecnica sopraffina o il fatto che non ci sono presenze umane, sono tutte cose che, nonostante l’inquadratura riproduca una vista ultraclassica della città,rendono la foto particolare e molto attraente
Grazie mille Guido, WOW lo dico io, che complimentoni!
Giusto Pierluigi, non so dove lessi a suo tempo che era opera di Calatrava, quando in realtà è stato solo fonte d’ispirazione. Menomale! Altrimenti sarebbe già crollato!!! 😀
Belli i notturni con il mostro parzialmente desaturato che spicca su tutte e merita un plauso particolare.
Ciao
A.
Non sono un amante delle desaturazioni parziali, ma in questo Alieno attraversato da scie sanguinolente 🙂 ci trovo qualcosa di molto intrigante
ciao
Grazie Alessandro e Salvatore. Sì, anche io utilizzo in maniera molto parsimoniosa le desaturazioni, ma nella fotografia urbana trovo che contribuiscano a creare un’atmosfera del tutto particolare.